Cenni storici

“La Parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare e la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore. È il luogo in cui tutti i fedeli possono essere convocati per la celebrazione domenicale dell’Eucaristia. La parrocchia inizia il popolo cristiano all’espressione ordinaria della vita liturgica, lo raduna in questa celebrazione; insegna la dottrina salvifica di Cristo; pratica la carità del Signore in opere buone e fraterne” (CCC 2179).

Cenni Storici

La città di Fondi conta circa 40.000 abitanti (al 2019), è il secondo centro dell’Arcidiocesi di Gaeta, e la comunità cattolica è oggi servita da sei parrocchie, due di antica tradizione e le altre costituite negli ultimi 50 anni. L’ultima in ordine di tempo è stata la Parrocchia di san Paolo apostolo.

A cavallo tra gli anni settanta e ottanta iniziò l’urbanizzazione della zona Portone della Corte, con l’edilizia popolare e convenzionata, ma anche lungo la statale Appia, verso Itri, sorgevano molte abitazioni. La previsione urbanistica era di circa 5000 abitanti che andavano ad insediarsi in una nuova zona, distante dal centro e quindi, per i fedeli, distante dalle chiese parrocchiali. Nel contempo veniva a configurarsi una nuova realtà sociale, dal momento che il 50% dei nuovi residenti era costituito da famiglie immigrate a Fondi negli anni settanta, un restante 25% da famiglie fondane un tempo emigrate e che ora ritornavano e la restante percentuale da famiglie stabili. Ciò comportava problematiche di natura socio-aggregative particolari. Già l’Arcivescovo Mons. Luigi Maria Carli pensò che in questa zona di Fondi dovesse nascere una nuova parrocchia, ma per diversi motivi non fu possibile iniziarla, anche per la prematura scomparsa dell’Arcivescovo. Il 22 settembre 1986, l’allora Amministratore diocesano, Mons. Giovangiuseppe De Vellis – essendo la sede vacante – munito di facoltà speciali dalla Sede Apostolica, costituì canonicamente la Parrocchia di San Paolo Apostolo in Fondi, che ebbe il riconoscimento giuridico civile del Ministro dell’Interno in data 20 novembre 1986. Ma fu il 1 gennaio 1989 che l’arcivescovo di Gaeta Mons. Vincenzo Maria Farano nominò il primo Parroco della parrocchia nella persona di Don Mariano Parisella e l’11 febbraio 1989, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, l’Arcivescovo affidò ufficialmente la Parrocchia al parroco, iniziando così la vita della parrocchia.

È una parrocchia giovane che in questo tempo (2003) ha ultimato la costruzione della chiesa e dei locali annessi. Intitolare la parrocchia all’apostolo Paolo è stato un atto di riconoscenza verso tale apostolo che certamente passò per Fondi quando, sbarcato a Pozzuoli, raggiunse Roma per la Via Appia, ma anche perché essendo una nuova parrocchia doveva immettersi subito nella scia della nuova evangelizzazione,  ravvisando nell’apostolo l’esempio più sicuro da imitare. Nell’altare della nuova chiesa, dedicata dall’Arcivescovo di Gaeta Mons. Pier Luigi Mazzoni il 15 marzo del 2003, sono state poste le reliquie di San Paterno, martire, traslate dalla ex cattedrale di S. Pietro, tale scelta è dettata dalla convinzione che la comunità cristiana, oltre ad avere radici nella fede in Cristo, esprime la gratitudine a Dio per quanti, pagando con la loro vita, hanno reso fecondo di fede questa terra di Fondi, e San Paterno è stato uno dei primi martiri della nascente comunità cristiana di Fondi.  Pur avendo operato per quattordici anni in un locale preso in fitto, la nostra parrocchia ha cercato da subito di impegnarsi nel servizio dell’evangelizzazione, della catechesi e della carità. Oltre all’ordinaria vita parrocchiale, negli anni sono  state organizzate iniziative di più ampio respiro. Significativi gli incontri di formazione tenuti in Via Toscana e Via Lazio; le diverse edizioni del meeting “Incontriamoci al Portone”, dove i giovani hanno potuto esprimere tutta la loro carica creativa; non sono mancati impegni di natura sociale – come il doposcuola per ragazzi in difficoltà – e culturale – come il convegno sulla televisione -. Si pensi anche alle feste per i nonni o ad incontri allargati per giovani. Tutte lodevoli iniziative che, forse per mancanza di spazi, sono rimaste un po’ isolate, con il carattere dell’episodicità. Nel frattempo, però, la parrocchia si è arricchita di diversi gruppi, adulti, giovani e ragazzi. Ora si avverte la necessità di raccogliere finalmente la ricchezza di esperienze accumulata in questi anni proiettando la parrocchia nel futuro con una pastorale “organica e integrata”, cosa oggi possibile dal momento che il numero degli operatori pastorali è cresciuto e con esso la disponibilità a riprendere il cammino.

L’Arcidiocesi di Gaeta

La nostra Diocesi abbraccia un territorio comprendente 17 comuni, con 57 parrocchie, 6 santuari, comprendendo una popolazione di circa 154.000 abitanti. Il 31 dicembre 1848 Papa Pio IX elevò la Diocesi di Gaeta ad Arcidiocesi, quale atto  di riconoscenza per essere stato accolto durante la Repubblica romana. Nell’annuario diocesano leggiamo: “L’Arcidiocesi gaetana è erede e continuatrice, attraverso complesse vicende, delle Diocesi di Formia, Minturno e Fondi, nate tra la fine del III secolo ed il IV secolo, grazie alle comunità cristiane, la cui attività evangelizzatrice può farsi risalire già al primo secolo inoltrato. Le diocesi erano disegnate sulle circoscrizioni territoriali romane (…). Alla caduta dell’impero, durante i tragici eventi delle invasioni barbariche, i Vescovi delle comunità ecclesiali si segnalarono anche come punti cardine per l’unità cittadina.(…) Prima i monasteri e poi la stessa Diocesi di Gaeta si dedicarono allo sviluppo della cultura e ad un’intensa produzione artistica, le cui tracce ancora permangono nelle strutture urbanistiche e templari. I Vescovi delle due Diocesi di Gaeta e Fondi si segnalarono per la forte impronta pastorale ed evangelizzatrice nel periodo dell’età moderna, sia nelle fasi precedenti il (concilio) tridentino sia nella sua successiva applicazione”.