ITE AD IOSEF

ITE AD IOSEF

La fiducia del popolo in san Giuseppe è riassunta nell’espressione “Ite ad Ioseph”,
che fa riferimento al tempo di carestia in Egitto quando la gente chiedeva il pane al faraone ed egli rispondeva: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà» (Gen 41,55).
Si trattava di Giuseppe figlio di Giacobbe, che fu venduto per invidia dai fratelli (cf Gen 37,11-28) e che – stando alla narrazione biblica –
successivamente divenne vice-re dell’Egitto (cf Gen 41,41-44).
Come discendente di Davide (cf Mt 1,16.20), dalla cui radice doveva germogliare Gesù
secondo la promessa fatta a Davide dal profeta Natan (cf 2Sam 7),
e come sposo di Maria di Nazaret, san Giuseppe è la cerniera che unisce l’Antico e il Nuovo Testamento.

(Papa Francesco, Lettera apostolica Patris corde in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di san Giuseppe quale patrono della Chiesa universale)
Noi ti lodiamo, Signore, Padre Santo, ti benediciamo, ti glorifichiamo
nella memoria di san Giuseppe. Egli, uomo giusto, da te fu prescelto
come sposo di Maria, Vergine e Madre di Dio;
servo saggio e fedele, fu posto a capo della santa Famiglia
per custodire, come padre, il tuo unico Figlio, concepito per opera dello Spirito Santo,
Gesù Cristo Signore nostro.

(Dal Prefazio di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria
La missione di san Giuseppe, Messale Romano III, p. 384)


Presentazione
In occasione dei 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale
il Beato papa Pio IX dichiarò san Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica,
papa Francesco, con la Lettera apostolica Patris corde, ha indetto uno
speciale Anno di san Giuseppe, dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021.
La pubblicazione della Lettera apostolica è accompagnata dal decreto della
Penitenzieria Apostolica con la relativa concessione del dono di speciali
Indulgenze, dove si da rilevanza ai giorni tradizionalmente dedicati
alla memoria dello Sposo di Maria, come il 19 marzo e il 1 maggio, e agli
ammalati e anziani «nell’attuale contesto dell’emergenza sanitaria».
Alla luce dei temi evidenziati dalla Lettera e dalle indicazioni specifiche
riguardo all’Indulgenza plenaria, l’Ufficio Liturgico Nazionale, a nome
della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha predisposto
questo sussidio liturgico-pastorale che, mediante qualche schema
di celebrazione, testi e orazioni antichi e recenti dedicati a san Giuseppe,
potrà sostenere la preghiera delle nostre comunità ecclesiali.
Nelle diverse Chiese che sono in Italia non mancherà il costante e significativo
richiamo alla dimensione della carità, evidenziando la particolare
concessione dell’Indulgenza a «coloro i quali, sull’esempio di san Giuseppe,
compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale». Altresì,
saranno valorizzati i santuari o le chiese parrocchiali intitolate a san
Giuseppe, come punti di riferimento per la preghiera comunitaria e personale
e per la celebrazione del sacramento della riconciliazione.
Ogni diocesi saprà indicare i tempi e i modi più opportuni per venerare
san Giuseppe e invocare la sua protezione sulla Chiesa, sulle famiglie e
sull’intero popolo di Dio.

Stefano Russo
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana


 

Con cuore di padre

                             Celebrazione vigiliare nella memoria di san Giuseppe

AMBIENTAZIONE
La celebrazione è pensata per essere vissuta in chiesa, come preghiera in memoria di san Giuseppe (potrebbe essere la vigilia del 19 marzo o del 1 maggio o di altri giorni particolarmente legati alla memoria del santo. Si abbia cura di esporre alla venerazione un’immagine di san Giuseppe.
La celebrazione inizia con un lucernario, mentre la chiesa è in penombra.
PRIMO MOMENTO
“Gli apparve in sogno un angelo del Signore” (Mt 1,20)
Colui che presiede la celebrazione fa il suo ingresso, giunto nei pressi dell’immagine di san
Giuseppe sosta in silenzio.
Quindi una voce recitante dice:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché
quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo
chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Quando si destò dal
sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la
sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò
Gesù». (Mt 1,20b-21.24-25)
SALMO 62
Si esegue in canto il Salmo (si consiglia “O Dio tu sei il mio Dio” dal Repertorio nazionale di canti per la liturgia, n. 89 o un altro). Durante il canto, un fedele porta una lampada accesa e la depone presso l’immagine di san Giuseppe. Si accendono le luci della chiesa.

O Dio, tu sei il mio Dio, ti cerco dall’aurora,
di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne.
Ti cerco come terra arida, anelo a Te come a una fonte,
così nel tempio t’ho cercato per contemplare la tua gloria. Rit.
Le labbra mie daranno lode a Te per la tua grazia infinita
Così benedirò il tuo nome a Te alzerò le mie mani. Rit.
Nel mio giaciglio Ti ricordo, ripenso a Te nelle mie veglie;
per Te esulterò di gioia all’ombra delle tue ali. Rit.

Al termine del canto colui che guida la preghiera dice:
Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria
A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.
Tutti:
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita
Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
e difendici da ogni male. Amen. (cfr Patris corde)
Quindi il celebrante si reca alla sede e dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Celebrante: Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi. (cfr Rm 15,13)
Tutti: E con il tuo spirito.

Celebrante: Preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che nel tuo disegno di salvezza
hai scelto san Giuseppe come sposo di Maria, Madre del tuo Figlio,
fa’ che egli continui dal cielo la sua premurosa custodia della santa Chiesa
che lo venera in terra come suo protettore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. (cfr Messale Romano III, pag. 942)
Tutti: Amen.

Potete scarica  e/o stampare l’intero sussidio in formato pdf

 Ite ad Ioseph